Le spille, da accessori a gioielli

Se vi piace andare per musei, soprattutto archeologici, vi sarà sicuramente capitato di vedere una o più fibule, grandi spille o meglio fibbie inizialmente in bronzo e poi, con il trascorrere del tempo, realizzate in ferro, oro, argento e ornate con pietre e iscrizioni.

Sono vere e proprie opere d’arte soprattutto se si pensa agli strumenti a disposizione degli antichi, oggetti ora custoditi nelle teche dei musei perché testimonianze, generalmente ben conservate, degli usi e costumi dei popoli.

Tra quelle più famose, la fibula prenestina conservata al Museo Nazionale Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini" recante un’iscrizione in Latino che, tradotta, recita: “Manio mi fece per Numerio”. Si tratta di un spilla d’oro di oltre 10 cm risalente al VII secolo a.C.

Ad oggi esistono molti tipi di spille (da balia, da giacca, specifiche per cappelli, ecc), di diversa forma e materiale, non solo oro o argento come gioielli e bijoux sia per uomo che per donna, ma anche di lana cotta, carta ecc ecc. Di recente poi sono tornate alla moda per abbellire capi di abbigliamento e accessori come foulard e borse.

Molto gettonate sono le spille sagomate da personalizzare con scritte, immagini o loghi aziendali, generalmente scelte come gadget per eventi e manifestazioni.
Grazie agli strumenti tecnologici assolutamente avanzati è oggi decisamente più semplice e veloce produrne anche grosse quantità e questo consente ovviamente di poter abbattere i costi in modo notevole.

Non sappiamo quanto costassero in passato, di certo è improbabile venissero utilizzate per promuovere un’attività (o forse sì? :) ). Erano oggetti indispensabili lì dove per chiudere un vestito non c’erano nè cuciture nè chiusure lampo e poi, certo, nel tempo divennero accessori di abbellimento e prestigio.